You are here
Villa dei Fiori, i sindacati: “Solo a Nocera c’è un sindaco che vorrebbe ricorrere al magistrato contro chi difende il posto di lavoro” Attualità Provincia Provincia e Regione 

Villa dei Fiori, i sindacati: “Solo a Nocera c’è un sindaco che vorrebbe ricorrere al magistrato contro chi difende il posto di lavoro”

Lettera aperta ai cittadini di CISL e UIL contro una delibera della Giunta comunale con cui si dà l’incarico all’avvocatura di valutare azioni giudiziarie contro i lavoratori di Villa dei Fiori. Questo il testo della lettera.


La notizia è questa: l’8 marzo la giunta comunale di Nocera, presieduta del Sindaco Torquato, dà incarico all’avvocatura di valutare “quanto necessario alla tutela del Comune”. Ovvero rivolgersi al magistrato. Contro chi? Contro i lavoratori di Villa dei Fiori.
Per chi non lo sapesse, i lavoratori di Villa dei Fiori (con il sostegno di centinaia di cittadini) da mesi si battono per risolvere una vicenda che riguarda direttamente il mantenimento del loro posto di lavoro. Ma il sindaco non li ha mai nemmeno voluti incontrare.
Lo stesso sindaco adesso decide, con la sua giunta, di far valutare agli avvocati del Comune, pagati con i soldi di tutti i cittadini, se denunciare i lavoratori al magistrato. Ci sembra, magari sbagliamo, un modo per dirci “state attenti, il potere non si tocca”.
Non è la prima volta che il sindaco e l’amministrazione rispondono ad una nostra mobilitazione. Per esempio il 30 novembre del 2021 facemmo un incontro pubblico al quale invitammo lui, l’amministrazione e i tecnici. Non vennero, e noi mettemmo i cartonati per sottolineare la loro assenza.
Due giorni dopo, arriva una lettera che diceva che la pratica per l’ampliamento di Villa dei Fiori doveva ricominciare daccapo.
Quello che accade oggi ci sembra risponda allo stesso metodo. L’8 marzo si svolgeva la nostra pacifica fiaccolata che, nella giornata della donna, era in nome della signora Annamaria, in piazza con noi e madre di un disabile, che aveva denunciato di essere stata picchiata in una sede del Comune, da un dipendente.
Proprio in quel giorno, alle 16:55, al Comune si dichiarava la volontà sostanziale di denunciare i lavoratori.
Denunciarli per cosa? Perché hanno manifestato e protestato in difesa del loro posto di lavoro?
Rivendichiamo quello che abbiamo fatto. Abbiamo organizzato un sit in e cinque pacifiche fiaccolate con un minimo di 300 partecipanti, a volte oltre 500. Abbiamo fatto comunicati stampa, distribuito volantini e affisso manifesti per informare i cittadini.
Rivendichiamo anche quello che abbiamo detto. L’8 marzo, per esempio, alcuni cartelli dicevano “vattene a Kabul”, perché di fronte alla denuncia della mamma di un disabile malmenata da un dipendente, la risposta del Comune ad un evento del genere è stata il semplice trasferimento del dipendente, neanche la sospensione.
Abbiamo denunciato con cartelli e slogan, ma anche comunicati e ragionamenti, come e perché secondo noi sindaco e amministrazione stavano operando contro i lavoratori e contro i cittadini, senza avere il coraggio di prendere decisioni che risolvessero i problemi, senza mai riceverci, perfino ignorando le firme di 1.600 nocerini che ai sensi dello Statuto comunale chiedevano di discutere una delibera. Sì, abbiamo protestato contro tutto questo in maniera ferma, ma civilmente e pacificamente, come è legittimo fare in qualsiasi paese democratico.
Ma per questi amministratori questo “rischia di minare la funzionalità degli Uffici e ed il sereno dipanarsi dell’azione amministrativa”.
Sembra che questi amministratori non ci vedano come cittadini, lavoratori che lottano perché rischiano il proprio futuro: no, siamo visti come manifestanti sediziosi che non devono continuare a protestare.
Il trincerarsi dietro un provvedimento di Giunta demandando all’ufficio legale le valutazioni potrà al massimo salvare la forma, ma non la sostanza di un atto grave e senza precedenti.
Noi abbiamo visto sindaci sfilare con la fascia tricolore al fianco dei lavoratori per difendere l’occupazione. Ma sindaci che vorrebbero denunciare chi difende il proprio posto di lavoro non li abbiamo visti mai. Mai.
E allora diciamo, caro sindaco, che tutto questo secondo noi è il risultato del clima, della cultura, dell’ambiente amministrativo e politico che in dieci anni lei ha costruito in questa città. Diciamo che in questo Paese nessun rappresentante dei cittadini, dal primo ministro all’ultimo dei sindaci, si sarebbe mai sognato di far approvare una delibera “del silenzio” per sanzionare chi protesta in modo pacifico. Solo a Nocera è possibile. E speriamo non lo sia mai più nel futuro. Ecco perché abbiamo scritto nei nostri cartelli, “vogliamo un comune de-torquatizzato”. Perché vogliamo un Comune dalla parte delle persone.
Se crede che pensarlo sia un reato ci denunci, lei che è anche un avvocato e ci metta la faccia, non si nasconda dietro una delibera di giunta; e lo faccia con i suoi avvocati, non con quelli pagati dai cittadini.
La delibera “del silenzio” è stata inviata ai capigruppo. Vorremmo sapere che ne pensano il candidato sindaco De Maio, la candidata sindaca Lanzetta. Vorremmo saperlo anche dagli altri candidati sindaci, che vengano da Nocera o da Roma. Vogliono la continuità con questo tipo di Amministrazione? Noi vogliamo l’opposto. Noi vogliamo amministratori che siano dalla parte dei cittadini, del lavoro, della città, delle donne. Noi non vogliamo vivere nell’unica città italiana dove il sindaco e l’amministrazione paventano sanzioni per chi manifesta civilmente e pacificamente. Lo diciamo con chiarezza. Che gli avvocati del Comune ne prendano nota, magari ricordandosi che “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. È la Costituzione italiana, e noi vogliano c

scritto da 







Related posts